Gli anticoncezionali di emergenza!
Usare i contraccettivi quando si fa sesso, risulta sempre uno dei rimedi migliore per prevenire una gravidanza. Ma a volte, è possibile che qualcosa non vada per il verso giusto…
Per fortuna è possibile optare per il Piano B e scegliere tra una vasta gamma di metodi di contraccezione di emergenza a lungo e breve termine.
Se hai avuto rapporti sessuali non protetti o la tua contraccezione ha fallito (ad esempio ti sei dimenticata la normale pillola contraccettiva o il preservativo si è rotto), anche la contraccezione di emergenza può prevenire una gravidanza.
Una contraccezione a breve termine è la “pillola del giorno dopo”.
Dai dati raccolti da Federfarma, la Federazione Nazionale dei titolari di Farmacia Italiani, negli ultimi anni la tendenza alla contraccezione di emergenza è in ascesa.
Soprattutto a partire dall’8 maggio 2015, grazie all’abolizione da parte dell’Aifa dell’obbligo di esibire in farmacia la ricetta. Decisione che ha coinvolto moltissime donne maggiorenni!
La conseguenza? Come si può osservare dalla lettura degli ultimi dati, le vendite del farmaco hanno subito un’impennata vertiginosa:
363.000 confezioni nel 2012, fino ad arrivare nel 2018 a 573.100. In costante aumento!
Cosa è la pillola del giorno dopo?
L’abolizione dell’obbligo di prescrizione medica, non significa che si possa fare un uso smodato della pillola del giorno dopo.
E dunque bene ricordare che tale pillola non deve essere utilizzata come un comune anticoncezionale, ma solo in casi occasionali di effettiva emergenza!
La pillola del giorno dopo è una pillola ormonale. Deve essere assunta per via orale e, in base al principio attivo presente, agisce ritardando l’ovulazione per annullare il processo di fecondazione.
In sostanza impedisce alla “cellula uovo” di inconrrarsi con lo spermatozoo nella tuba.
Tuttavia, è importante sapere che assumere la pillola anticoncezionale di emergenza dopo l’ovulazione, riduce la sua efficacia!
Come sapere se si è incinta prima del ritardo?
Se il rapporto sessuale non protetto avviene nel momento più fertile, ovvero subito dopo l’ovulazione, si corre il rischio di una gravidanza a prescindere dall’assunzione della pillola del giorno dopo.
E’ consigliabile perciò, in caso di ritardo delle mestruazioni, fare un test di gravidanza.
Ci sono due principali preparazioni farmaceutiche sul mercato, con due differenti principi attivi:
- Norlevo, a base di solo progesterone che si ritrova anche nella normale pillola contraccettiva (ma in questo caso presenta un dosaggio superiore).
- EllaOne, il cui principio attivo è quello dell’Ulipristal Acetato, ovvero un altro principio attivo antiprogestinico utilizzato ad esempio anche per curare i fibromi uterini.
Quando si usa? Come funziona? Quale è la percentuale di efficacia?
Azione della pillola del giorno dopo
Sebbene sia spesso chiamata “pillola del giorno dopo”, in realtà può essere assunta a seconda del farmaco utilizzato, dalle 72 fino alle 120 ore dopo un rapporto sessuale non protetto.
Norlevo, la pillola a base di solo progesterone, agisce se presa entro le 72 ore inibendo l’aumento dell’ormone luteinizzante (LH).
Nelle donne, questa molecola ha la funzione di regolare il funzionamento delle ovaie, impedendo così la maturazione del follicolo e dell’ovulo.
Solitamente la pillola è commercializzata sotto forma di un’unica compressa da 1,50 mg.
EllaOne, a base di Ulipristal Acetato, se presa entro le 120 ore inibisce sempre l’aumento dell’ormone luteinizzante, impedendo così l’accoglimento dell’ovulo fecondato.
Il ritardo dell’ovulazione fa si che il rilascio dell’ovulo avvenga quando gli spermatozoi presenti non sono più vitali.
In commercio generalmente questa pillola è in compresse da 30 mg.
Entrambe le pillole agiscono a livello dell’utero, rendendo il muco della cervice (la parte inferiore dell’utero che si apre nella vagina) inadeguato per il trasporto degli spermatozoi all’interno dell’utero.
La prima è inefficace una volta ovulato. La seconda pillola invece interferisce agendo anche qualora l’uovo sia già stato impiantato e fecondato.
La tempestività è fondamentale nell’assunzione della pillola
Il periodo fertile di una donna inizia 5 giorni prima dell’ovulazione e si conclude 1 giorno dopo.
La pillola di emergenza presa prima dell’ovulazione evita la gravidanza nel 77% dei casi, mentre se presa dopo l’ovulazione evita la gravidanza nel 36% dei casi.
Una donna assume un contraccettivo di emergenza solo quando si è verificato un problema e non è a conoscenza dell’inizio esatto della sua ovulazione.
Pertanto il suggerimento più ovvio da dare è quello di cautelarsi assumendo la pillola il più velocemente possibile!
“La donna non deve essere costretta ad inutili giri perditempo nella ricerca del medicinale. È dimostrato che l’efficacia del contraccettivo è tanto più elevata, quanto più vicino viene assunto al rapporto presunto a rischio…”, dichiara un gruppo di ginecologi della Smic (la Società Medica Italiana per la Contraccezione) capitanati dal presidente dell’associazione Emilio Arisi.
L’efficacia della pillola del giorno dopo da cosa dipende?
La pillola del giorno dopo è più efficace se assunta entro 12-24 ore dopo un rapporto sessuale non protetto.
L’efficacia cambia nel tempo:
mentre è efficace al 95% entro le prime 24 ore dopo un rapporto sessuale non protetto, quel numero scende al 58% quando la pillola è assunta entro 49-72 ore.
In caso di vomito entro due ore dall’assunzione della pillola del giorno dopo, sarebbe opportuno chiedere al medico curante se è necessario prenderne un’altra.
Invece, in caso di vomito dopo le 2 ore, il risultato può considerarsi come andato a buon fine.
La pillola non offre una protezione anticoncezionale duratura!
Avere dei rapporti sessuali non protetti nei giorni o nelle settimane successive all’assunzione della pillola, non fa diminuire il rischio di rimanere di nuovo incinta. Anzi, lo aumenta!
La fertilità, una volta passato l’effetto dei contraccettivi di emergenza, ritorna! Motivo per cui è importante assicurarsi di utilizzare un metodo contraccettivo davvero efficace fino al ciclo mestruale successivo.
Quali sono gli effetti collaterali della pillola del giorno dopo?
Gli effetti collaterali della pillola del giorno dopo, che in genere durano solo pochi giorni, potrebbero includere:
- Nausea o vomito
- Vertigini
- Fatica
- Mal di testa
- Dolore al seno
- Sanguinamento mestruale più pesante
- Dolori o crampi al basso ventre
Normalmente non è necessario contattare il proprio medico dopo aver usato la pillola del giorno dopo.
Tuttavia, se è presente del sanguinamento che dura più di una settimana, oppure un forte dolore addominale, è bene contattarlo.
Questi effetti potrebbero indicare un aborto spontaneo, oppure che l’ovulo fecondato si sia impiantato all’esterno dell’utero, in genere in una tuba di Falloppio. In questo caso la gravidanza si chiama ectopica o extrauterina.
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Metodi di contraccezione di emergenza più utilizzati
Come dicevo all’inizio dell’articolo, esiste anche un’altra tipologia di contraccettivo di emergenza.
Una contraccezione a lungo termine è il “dispositivo intrauterino”.
Il dispositivo intrauterino (IUD), detto anche spirale, è un piccolo dispositivo in plastica e rame a forma di T, posizionato nell’utero.
Uno dei vantaggi dell’utilizzo della spirale, è che una volta inserita puoi scegliere di continuare a usarla come forma di contraccezione continua.
Generalmente può fornire una protezione contraccettiva fino a dieci anni.
I metodi di contraccezione reversibili e a lunga durata d’azione, offrono un’eccellente protezione contro la gravidanza, che va da tre mesi a dieci anni…
E sono ideali se non si vuole avere figli per un po’!
Quale metodo contraccettivo è più efficace?
La spirale contraccetiva
La forma più sicura di contraccezione di emergenza è il dispositivo intrauterino. Infatti meno dell’1% delle donne che la usa rimane incinta!
La spirale può essere inserita fino a 5 giorni dopo il sesso non protetto, o fino a 5 giorni dopo il primo momento in cui c’è stata l’ovulazione…
E agisce ostacolando l’annidamento dell’ovulo fecondato!
Tipologie di spirale: al rame e ormonale
In quella al rame, gli ioni rilasciati dalla spirale bloccano la risalita degli spermatozoi. La sua azione equivale dunque ad uno spermicida.
Inoltre, la spirale altera la parete uterina sulla quale si insedia l’embrione fecondato. Facendo terminare così la vita dell’ovulo.
La spirale ormonale rilascia invece progesterone, l’ormone che altera la parete dell’endometrio e contrasta l’eventuale impianto fecondato.
La pillola progestinica
Chiamata anche minipillola, è un contraccettivo orale che contiene l’ormone progestinico e, a differenza delle pillole anticoncezionali combinate, questa non contiene estrogeni.
La pillola progestinica ispessisce il muco cervicale e assottiglia il rivestimento dell’utero, impedendo allo sperma di raggiungere l’ovulo e all’ovulo fecondato di impiantarsi nell’utero.
E’ un metodo anticoncezionale facile da invertire, quindi non appena ne viene interrotta la somministrazione le possibilità di rimanere incinta aumentano rapidamente a causa del ritorno immediato della fertilità.
Oltre a prevenire la gravidanza, può ridurre o interrompere mestruazioni pesanti o dolorose.
I cerotti transdermici
I cerotti transdermici, sono un metodo consolidato di somministrazione di contraccettivi non invasivo e indolore, con l’ulteriore vantaggio di fornire un dosaggio terapeutico costante per un periodo di tempo predeterminato.
Aderiscono alla pelle fornendo una dose specifica e predeterminata di farmaco che viene assorbita e rilasciata nel flusso sanguigno.
Esistono due sottotipi principali di sistemi di somministrazione di farmaci con cerotto transdermico: passivo e attivo.
I sistemi passivi si basano solo sulla diffusione naturale per trasferire il farmaco dal cerotto alla pelle e nel corpo. Forniscono una velocità di diffusione costante, a seconda delle caratteristiche della pelle e del design del cerotto.
Quelli attivi invece, includono potenziatori, permeatori chimici, ausili fisici come micro-aghi e bassa corrente elettrica come la ionoforesi, per per favorire il trasferimento del farmaco sulla pelle e nel corpo.
La quantità di diffusione dipende dal metodo attivo utilizzato, dalle caratteristiche del farmaco e dalla pelle.
L’anello anticoncezionale
L’anello funziona bloccando l’ovulazione e quindi impedendo la fecondazione.
Come per la maggior parte delle pillole anticoncezionali, anche l’anello contiene degli ormoni estrogeni e progestinici (simili agli ormoni che il corpo produce naturalmente).
Introducendo l’anello all’interno della vagina, questi ormoni vengono assorbiti attraverso il rivestimento vaginale.
Esistono 2 tipi di anelli anticoncezionali: NuvaRing e Annovera.
Ogni NuvaRing dura fino a 5 settimane. In genere viene inserito uno nuovo circa una volta al mese, anche a seconda del programma anticoncezionale scelto.
E’ possibile anche usare il NuvaRing per saltare in sicurezza il ciclo, se desiderato.
L’anello Annovera invece, dura 1 anno (13 cicli). In genere viene inserito l’anello nella vagina per 21 giorni (3 settimane), e tolto poi per 7 giorni.
Annovera viene venduto insieme a una custodia per riporlo in sicurezza durante la settimana di riposo. Quindi dopo 7 giorni di inutilizzo, è possibile servirsene ancora.
Riflessioni sull’utilizzo della contraccezione di emergenza
Negli ultimi 6 anni la vendita dei profilattici nelle farmacie è diminuita del 26%!
Da un rapido confronto sulle vendite dei farmaci contraccettivi di emergenza e su quelle dei normali prodotti contraccettivi come i preservativi, nasce spontaneo subito un dubbio.
La conferma ci viene fornita dai dati allarmanti del Ministero della Salute:
su 13.973 universitari il 22% dichiara di aver avuto rapporti occasionali non protetti!
E’ quindi d’obbligo ribadire il concetto che la pillola del giorno dopo è destinata solamente a un uso occasionale, quindi non sostituisce ne deve sostituire i metodi contraccettivi usuali.
Soprattutto, non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili!